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Casa Internazionale delle Donne di Roma

Associazione ” Se non ora quando” Cassino ( FR)

Associazione ” Se non ora quando” Cassino ( FR)

Libreria La Torre, Alba

INTERVISTA SU RADIO RADICALE

Questa è l’intervista del 9 giugno 2012 sul tema dell’obiezione di coscienza.

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Marilisa D’amico
docente ordinario di Diritto, Università Statale di Milano
Anna Pompili
ginecologa, docente a contratto Università La Sapienza di Roma
Gabriella Pacini
ostetrica, volontaria dell’Associazione “Vita di donna”

INTERVISTA A RADIO PUNTO ZERO

Intervista di Sandro Maddaloni alla Dott. Pina Florenzano a Radio Punto Zero sul Convegno “Il Buon Medico Non Obietta” in onda lunedì 4 giugno 2012

UN LIBRO DENUNCIA: ABORTIRE TRA GLI OBIETTORI

"ABORTIRE FRA GLI OBIETTORI" Formato 14x19, pagine 182, euro 13

Prefazione di Stefania Cantatore portavoce dellUnione Donne In Italia, Gruppo di Napoli. Il libro è acquistabile presso il sito della casa editrice Tempesta  che lo ha pubblicato, oppure alle librerie Feltrinelli su ordinazione.

“E’ la cronaca del mio aborto terapeutico, avvenuto fra gli obiettori di coscienza, più alcune testimonianze di altre donne ed altri contributi“. ( Laura Fiore)

COMUNICATO UAAR A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA

Mercoledì 6 giugno a Firenze avverrà il lancio ufficiale di una campagna promossa dalla Consulta di Bioetica  Onlus a sostegno dei ginecologi non obiettori e dei diritti delle donne, a cui aderisce e partecipa anche l’Uaar.    Oltre 30 anni dopo la legge 194/78 che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza, il ricorso massiccio all’obiezione di coscienza da parte dei ginecologi, giustamente introdotto a tutela dei medici in organico all’epoca, sta di fatto ostacolando l’applicazione della legge. Si moltiplicano infatti i casi in cui le donne, già in una situazione molto difficile, devono passare per una vera e propria via crucis fatta di consultori no-choice, medici e assistenti indisponibili e ostili, necessità di lunghi tragitti per spostarsi nei nosocomi dove è possibile vedersi riconosciuto un ‘sacrosanto’ diritto.

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ARTICOLI PUBBLICATI SU “MICROMEGA”

La crociata contro la 194

Aborto, basta obiezione

di Carlo Flamigni

La legge 194 va cambiata, certo. Per esempio va abolita l’obiezione di coscienza che, nei fatti, impedisce alle donne di avvalersi di un diritto garantito loro dalla legge e, per di più, costituisce un rischio per la loro stessa salute. I reparti di ginecologia inizino almeno a non assumere più obiettori. E si rimetta al centro la donna

L’aborto volontario, quale che sia il nostro giudizio etico, è un diritto delle donne italiane, sancito da una legge dello Stato, confermata oltretutto dai risultati di un referendum abrogativo che fu respinto a grande maggioranza: tutta la normativa alla quale faccio riferimento si basa sulla tutela della maternità e consente l’interruzione della gravidanza quando esiste un rischio relativo alla salute della donna. Su questo punto si è pronunciata anche la Corte costituzionale che ha ritenuto che l’interesse della salute della madre debba prevalere su quello della salute del feto, poiché lei è già persona mentre lui…>  CONTINUA  A LEGGERE

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Diserzione di coscienza

 

Fare il medico non è un obbligo. E men che meno fare il ginecologo. La cosidetta «obiezione di coscienza» sull’aborto non ha quindi alcun senso, è solo un escamotage per portare avanti una battaglia contro le donne.

di Cinzia Sciuto

Nelle discussioni sulle questioni bioetiche fa spesso capolino il tema dell’obiezione di coscienza, come ultima arma che i credenti hanno per non soccombere alla presunta dittatura laicista che imporrebbe loro comportamenti contrari alla loro etica. Da ultimo ne ha fatto cenno, in un articolo che voleva essere una lezione di laicità (e non di laicismo, tiene a precisare l’autore) e per tale ragione tanto più significativo, il professor Dario Antiseri sul Corriere della Sera dello scorso 23 maggio.

«Il laico», scrive Antiseri, «sa che la democrazia è…> CONTINUA A LEGGERE

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Aborto, aboliamo l’obiezione per i medici

di Paolo Flores d’Arcais

Di diktat in diktat, prosegue la crociata con cui papa Ratzinger sta tentando di smantellare le regole laiche della convivenza democratica, per sostituirle con la volontà confessionale della Chiesa cattolica gerarchica. Ora è la volta dell’obiezione di coscienza, che andrebbe garantita ai farmacisti, liberi dunque di scegliere quali medicine fornire ai pazienti e quali no, in ottemperanza alle prescrizioni del catechismo anziché alla prescrizione del medico. Quanto al cittadino non credente, che si arrangi.
In effetti, la disciplina dell’obiezione di coscienza nell’ambito della sanità va cambiata, e radicalmente. Ma in direzione esattamente opposta alla deriva clericale caldeggiata dal supremo Pastore tedesco. Non solo non è ammissibile che un farmacista possa discriminare i diritti dei pazienti, frustrando quelli di chi non vuole vivere secondo la morale (sessuofobica, oltretutto) di Santa Romana Chiesa. Ma va ormai modificata la legge che tale discriminazione consente ai medici, nei confronti di donne che vogliano valersi del diritto ad abortire (nei limiti previsti, ovviamente).

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L’appello alla coscienza nelle questioni bioetiche: una critica

di EUGENIO LECALDANO

La società italiana, la bioetica e gli appelli alla «coscienza morale»
Uno dei dibattiti che negli ultimi vent’anni ha maggiormente attraversato la discussione pubblica è stato quello sulle questioni della bioetica. La società italiana si è confrontata spesso con problemi morali che avevano a che fare con le nuove situazioni in cui ci si curava, si faceva nascere la propria prole, si finiva la propria esistenza morendo. Si è dovuto prendere posizione nei confronti
di pratiche prima non esistenti e che erano il frutto degli sviluppi della ricerca scientifica e delle applicazioni che di volta in volta se ne erano fatte con la medicina. Casi esemplari sono tutte le discussioni: sui trapianti e sull’uso dei test e in genere dei ritrovati della ricerca genetica e farmacologica per quanto riguarda la cura e la prevenzione; sulle diverse pratiche di procreazione
assistita ed in particolare le forme della fecondazione in vitro con il ricorso o meno alla diagnosi preimpianto; sulle cure ricavate da ricerche genetiche sviluppate attraverso una sperimentazione sulle cellule somatiche o embrionali; sui modi in cui avvicinarsi alla fine della vita tenuto conto del grande aiuto per la sopravvivenza dato da tutta una serie di strumenti vicarianti (per le attività
cardiache, di respirazione, di alimentazione e idratazione) e della presenza sempre più ampia di persone in stato vegetativo permanente (Borsellino, 2009; Magni, 2011; Mori, 2011; Romano, 2012).
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DOSSIER SULLA RIFORMA DEI CONSULTORI (1)

DA “BIOETICA. RIVISTA INTERDISCIPLINARE” XIX, 2011, 2, PP. 335-373.
(prima parte)

INTRODUZIONE
LA SENTENZA DEL TAR DEL PIEMONTE SUL PROTOCOLLO PER IL MIGLIORAMENTO DEL PERCORSO ASSISTENZIALE PER LA DONNA CHE CHIEDE L’INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA
a cura di Maurizio Balistreri
Nell’ultimo numero della rivista Bioetica abbiamo dato notizia dell’approvazione da parte della regione Piemonte del nuovo Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che chiede l’interruzione volontaria di gravidanza (15/10/2010) . In quell’occasione abbiamo segnalato il ricorso presentato dall’Associazione Casa delle Donne e dall’associazione A.C.T.I.V.A. (altro…)

“IL BUON MEDICO NON OBIETTA”- RIFLESSIONI DAL WEB SUL TEMA